I più attenti alla vita del paese avranno sicuramente assistito alla bagarre smossa, in modo del tutto involontario, presumiamo, da un cittadino il quale lamentava una mancata manutenzione in uno dei parchi del territorio. In pratica, l’autore del post riferiva che, dopo aver segnalato più volte in Comune la perdita continua di acqua da un rubinetto, dopo oltre 15 giorni il problema non era stato risolto e quindi il cittadino aveva pensato bene di rendere pubblica la faccenda sul gruppo “Sei di San Martino se…”. Molti i commenti degli abitanti di San Martino che si sono scatenati e riguardanti tutti la mancanza di manutenzione che regna in paese e il relativo spreco di acqua, acqua pagata da tutti i contribuenti, in questo caso. L’unico temerario che ha innescato un dibattito “solo contro tutti” è stato il presidente di Archimede Servizi, partecipata al 100 per 100 del comune di San Martino, il quale ha risposto veementemente ai cittadini arrabbiati, facendo stridere le unghie sugli specchi, a momenti, e attaccando tutti con risposte non del tutto cortesi e dettate da quella che comunemente si definisce “coda di paglia”. Ovviamente, ad una nostra osservazione in cui dicevamo che solo il post sui social era riuscito a smuovere un intervento da lui stesso comunicato (oggi dovrebbero intervenire gli operai, avvertiti, presumibilmente, di domenica, giorno in cui appare il post) il presidente della partecipata ha ironizzato sul fatto che almeno avremmo avuto qualcosa da scrivere sul nostro periodico. Al di là del fatto che noi riceviamo sempre decine di segnalazioni dai nostri lettori ed abbiamo sempre molto materiale su cui lavorare, quello che ci turba, ancora una volta, è l’ennesimo atto denigratorio nei confronti di chi si occupa di informazione, abitudine ormai consolidata nelle fila dell’attuale amministrazione che, in altre occasioni, ha cercato di colpire la stampa locale, in particolare modo la nostra testata con attacchi personali e gratuiti. Per confutare il nostro pensiero riguardo i numerosi tentativi di “imbavagliare” i giornalisti, anche indipendenti come noi, informiamo i nostri lettori che è uscito il nuovo World Press Freedom Index – una classifica annuale che valuta lo stato del giornalismo e il suo grado di libertà in 180 paesi del mondo in cui si evince che l’Italia occupa attualmente la 58esima posizione, perdendo 17 posti rispetto al 2021 e al 2020 (quando invece era stabile alla 41esima posizione). L’Italia è stata superata anche da Gambia e Suriname. Bene, sembrerebbe che anche qui, in una piccola comunità di provincia, in un paese dell’Est Veronese si contribuisca abbondantemente alla sconfitta della libertà di stampa e di parola: saremo costretti a trasferirci in Gambia?
Paola Tramarin