Abbiamo incontrato Alessandra Sponda, una giovane 29nne che vive da sempre a Lavagno. L’abbiamo conosciuta perché dal 2014 partecipa all’attività politica e amministrativa di Lavagno, prima ricoprendo la carica di Assessore all’urbanistica ed edilizia privata e successivamente in veste di Consigliere comunale di minoranza.
Per due anni ha ricoperto la carica di Consigliere presso il Consiglio di Bacino VR Nord, ente che si occupa della gestione e controllo del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Ora è candidata alla prossime Elezioni Regionali del 20-21 settembre accanto a Luca Zaia nella lista “Zaia Presidente“ come rappresentante dell’est veronese e della Lessinia.
- Consigliere Sponda, abbiamo visto la Sua costante presenza sul territorio di Lavagno in questi anni. Cosa l’ha spinta a presentasi per le elezioni regionali?
Ho colto questa opportunità che mi è stata offerta, con entusiasmo, impegno e con il fine di sostenere il mio territorio, le realtà economiche e sociali che lo caratterizzano e per mettere in luce le criticità e problematiche che oggi lo affliggono. Ho deciso quindi, di accettare questa sfida per Verona, per l’est veronese e per la Lessinia.
Offro le mie competenze e la mia professionalità con la consapevolezza che ciò che ancora non conosco, lo imparerò in fretta con l’entusiasmo che non è mai mancato nella mia carriera politica. Tante persone mi dicono che la politica ha bisogno di volti nuovi e di figure giovani che possano apportare nuove energie e punti di vista, ecco un altro motivo della candidatura.
- Come pensa che la Sua presenza in Regione possa rappresentare un valore aggiunto anche per il territorio dove vive ed opera?
Sto girando la tutta la provincia di Verona ma soprattutto la provincia dell’est veronese, sto incontrando cittadini, operatori del mondo dell’associazionismo, agricoltori, imprenditori e tante altre categorie cercando di ascoltare le varie necessità a cui la Regione potrebbe dare risposta. Alcuni amministratori locali, in particolare, chiedono che ci sia un rapporto diretto, forte e costruttivo (di “filiera”) tra Comuni, Provincia e Regione.
- Alcune tematiche toccano profondamente tutti gli abitanti dei comuni veneti, uno fra tutti il problema traffico e la realizzazione di infrastrutture adeguate.
Sono problematiche reali e molto urgenti che spesso però, non sono di competenza regionale. Alcune riflessioni sarebbero da fare sull’organizzazione della mobilità pubblica extraurbana seppur non di competenza regionale. La Regione ha investito in questi anni molto energie nella progettazione della rete infrastrutturale stradale, “pensando” alle future esigenze della mobilità dei prossimi 10 o 20 anni.
- Cosa è previsto nel Suo programma in relazione all’ambito sociale? Cosa è previsto per le famiglie in difficoltà?
Il 2020 resterà per noi tutti l’anno della pandemia mondiale dovuta al virus Covid-19, l’anno del lockdown e dell’emergenza sociale che ha provocato. Penso ai vari rami del “mondo del sociale”: famiglie, minori, gli anziani, l’inclusione sociale, le persone con disabilità. Qui la Regione può e deve operare ancora con più determinazione insieme ai Comuni attraverso bandi e progetti per il loro sostegno.