PERIODICO DI INFORMAZIONE E CULTURA DELL’EST VERONESE

Direttore Paola Tramarin – Editore Gruppo Master

Tra le poche novità dell’ultimo decreto anticipato domenica dal premier Conte, abbiamo potuto ascoltare che “Abbiamo sollecitato il commissario Arcuri affinché venga fissato il prezzo di mercato, si tratta di un prezzo equo che abbiamo posto a 0,50 centesimi di euro. Inoltre, il nostro impegno è quello di eliminare completamente l’Iva”. Ma sembra che il Primo Ministro abbia fatto “i conti senza l’oste”, preso probabilmente dall’entusiasmo di mettere un freno alla lievitazione dei prezzi di questi presidi. Infatti la risposta della vicepresidente di Confcommercio (Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo), Donatella Prampolini, non si è fatta attendere: il prezzo massimo di 50 centesimi “è una cifra che non sta né in cielo né in terra”. Quindi, è chiaro per tutti che anche questa volta il governo non si è confrontato con le categorie di settore. La stessa vicepresidente di Confcommercio sottolinea che le aziende hanno in carico le mascherine a un prezzo maggiore e chiede di rivedere il prezzo portandolo almeno a 60 centesimi. Nel frattempo c’è il caos, tra i farmacisti che non vogliono vendere per mezzo euro, quelli che hanno pagato dai fornitori ad un prezzo più alto, e i diversi produttori italiani che non riescono a stare dentro quei costi. E adesso appare chiaro che dietro il progetto del prezzo calmierato annunciato dal Commissario straordinario Domenico Arcuri, dopo l’anticipazione di domenica del premier Giuseppe Conte, si nascondono non poche insidie.  Prima tra tutte la capacità di riuscire, effettivamente, ad approvvigionare gli italiani alle condizione annunciate. Se infatti il piano non dovesse andare in porto partirebbe una speculazione, perché la caccia alle chirurgiche renderebbe ancora più “attaccabile” il prezzo di un prodotto che in tutto questo periodo ha visto sensibili alti e bassi (a livello di costi). Inoltre, potrebbe esserci il pericolo che qualcuno acquisti dall’estero mascherine simil chirurgiche, delle imitazioni, per capirci, assemblate con tessuti che non hanno la reale capacità filtrante che dovrebbero avere per garantire la sicurezza di chi le indossa.
Insomma, sembra che la decisione che il premier ha annunciato con tanta enfasi, non abbia nessun fondamento a livello economico. Come reagiranno gli Italiani che non troveranno le mascherine a 50 centesimi?