Di solito ci limitiamo a pubblicare senza commenti personali le notizie, soprattutto quelle a livello nazionale, ma dopo il discorso del premier Conte di ieri sera vogliamo esprimere la nostra opinione. Cosa è cambiato con questo nuovo decreto? Poco o nulla secondo noi, o meglio secondo i milioni di italiani che si stanno ribellando sui social o via web. “Grandissima” novità è quella che verranno calmierati i prezzi delle mascherine (udite, udite!) mentre resteranno le autocertificazioni per gli spostamenti (ne dovremo stampare un’altra?); verranno riaperti i parchi, ma i singoli comuni potranno eventualmente chiudere le zone in cui non sarà possibile mantenere la vigilanza per il mantenimento del distanziamento sociale (l’alternativa è quella di mettere dei vigilanti in ogni parco); si potranno visitare i parenti, all’interno della stessa Regione non consentendo però assembramenti (i nonni dovranno vedere un nipote alla volta, mentre gli altri attendono fuori dalla porta?); al via le tanto discusse attività motorie anche lontano dalle proprie abitazioni (i tanto scatenati runner sono in regola adesso!), ai funerali potranno partecipare fino al massimo di 15 persone, ma solo perché il CEI (Conferenza Episcopale Italiana) ha mosso feroci polemiche; nelle attività di ristorazione sarà consentito l’asporto di cibo e bevande e non solo la consegna a domicilio. Le scuole riapriranno a settembre, ma se i genitori potranno iniziare a lavorare ed i nonni vanno tutelati e quindi “visitati” con tutte le dovute restrizioni, vista l’età, con chi rimarranno i bambini? Ma stiamo tutti tranquilli: maggiori concessioni arriveranno nelle settimane a seguire se non si avranno nuove esplosioni di contagio in Italia. Per il 18 maggio è in programma la riapertura del commercio al dettaglio, così come riapriranno musei, mostre e biblioteche. Il 1 giugno è la data in cui il governo pensa ( e sottolineiamo “pensa”) di poter dare il via libera per la riapertura di bar, ristoranti, ma anche di barbieri, parrucchieri, centri estetici e servizi di cura della persona.
Quindi, dopo due mesi di reclusione totale, di chiusura delle proprie attività, dell’umiliazione di richiedere i famosi 600 euro che non ci sono per tutti (il premier si è scusato del ritardo senza però fornire alcuna motivazione o una data certa!), di notizie poco chiare riguardo i finanziamenti alle aziende (nemmeno i direttori di Banca, che ci hanno sempre seguito con professionalità, sanno cosa rispondere!), dopo lo spauracchio di cartelle dell’Agenzia delle Entrate in arrivo, ebbene, dopo tutto questo, la novità sostanziale è che le mascherine chirurgiche (lasciamole ai sanitari che ne hanno davvero bisogno!!!!!) non costeranno più di 50 centesimi. E tutte le attività che speravano di aprire timidamente il 4 maggio devono attendere ancora. Comunque, tanto per non dimenticarci di fare informazione, pubblichiamo il nuovo Decreto annunciato ieri sera dal Premier che, con toni molto pacati ed entusiasti e dal look impeccabile, si è rivolto agli italiani in attesa di notizie che non sono arrivate.