Per rispondere a questa domanda abbiamo fatto due chiacchiere (ovviamente al telefono) con Gianluca Zanini, il “papà” di questa pubblicazione.
Peresteso nasce nel 1991, era la sintesi di esperienze precedenti che da solo o in collaborazione con altri avevo realizzato con lo scopo di proporre uno strumento editoriale che rappresentasse il “cittadino semplice”, un modo di offrire a tutti la possibilità di esternare la propria opinione senza l’obbligo di appartenere a gruppi politici o ad associazioni del territorio.
Qualcuno ricorderà “Statale11”, a metà degli anni 80 arrivava a tutte le famiglie di San Martino e in prima pagina proponeva una vignetta del “Maestro” De Franceschi, una firma prestigiosa che ancora ci onora e che dava lustro a quella mia prima esperienza editoriale. L’idea è sempre stata la stessa, creare uno strumento che fosse a disposizione di tutti, dove ognuno potesse le proprie idee senza chiedere il permesso a nessuno. Per quei tempi era un specie di FACEBOOK su carta.
– IN EFFETTI LA TECNOLOGIA NON ERA QUELLA DI OGGI…
Quando ho iniziato scrivevamo gli articoli con la macchina da scrivere e usava il “menabò” per l’impaginazione. Poi arrivarono i floppydisc e successivamente la tecnologia mise a disposizione strumenti straordinari che in pochi mesi consentirono cose inimmaginabili solo qualche hanno prima. Peresteso prende vita agli inizi degli anni 90 e segue sempre la stessa filosofia, ma la tecnologia però si evolve e il prodotto che ne esce è graficamente all’avanguardia. Il primo numero di Peresteso esce in formato tascabile con copertina a colori. La nuova rivista raccoglie consensi tra i sammarinesi e fortunatamente gli sponsor cominciano a credere in questo progetto, ogni mese in tutte le famiglie del paese con la propria pubblicità, perché no? E così ogni mese l’impegno era quello di riempire le pagine con articoli di interesse e con le pubblicità degli operatori commerciali di San Martino. E’ stato grazie agli sponsor che Peresteso è nato, cresciuto e ancora esiste, grazie a tutti loro, anche in momenti di crisi economica non ci hanno abbandonato ma ci hanno sostenuto economicamente affinché potessimo arrivare ogni mese nelle case di tutti.Un ringraziamento particolare lo voglio rivolgere ad Elisabetta Liguori che è stata per molti anni il direttore responsabile di Peresteso e ha contribuito con splendidi articoli e con tanta passione a rendere il nostro giornale tanto apprezzato.
– OGGI CHE NON SEI PIU’ L’EDITORE DI PERESTESO, COME VEDI DA “FUORI” IL GIORNALE?
Va detto che con il passare degli anni il giornale non poteva più essere gestito alla “vecchia maniera” e la necessità di aggiornarsi tecnicamente era diventata indispensabile. Le tipografie e gli operatori del settore si erano attrezzati con strumenti d’avanguardia e anche per Peresteso era arrivato il momento di aprire le porte alla tecnologia e alla professionalità di altri patners che ne consentissero la sopravvivenza. Per questo nel 2000 creammo una società con Paola e Fabio Tramarin in grado di seguire in modo adeguato sia la parte tecnologica sia la parte commerciale e redazionale del giornale. Una scelta che nel tempo si rivelò azzeccata; Gruppo Master da allora si occupa di Peresteso e il risultato è che la rivista arriva ancora puntuale ogni mese in tutte le famiglie.
– CI SONO SCELTE CHE NON RIFARESTI?
Penso di no, certo di errori ne sono stati fatti, ma l’importante è che il giornale sia ancora presente e sempre con lo stesso spirito. Io negli anni ho percorso altre strade ma non posso dimenticare quanto lavoro sia stato prodotto e quanti sacrifici fatti per tener vivo questo giornale. Oggi Peresteso vive grazie agli sponsor ma soprattutto grazie all’impegno e alla dedizione di Paola e Fabio che hanno migliorato la rivista, l’hanno allargata anche al comune di Lavagno e oggi la rendono disponibile a tutti attraverso la rete internet.
Sapete perché si chiama Pereteso? Perché l’idea giovanile di quel tempo era che il giornale avrebbe potuto essere allargato a tutto l’est veronese da lì il nome PerESTeso. Grazie a tutti.